Perché sostituire i vecchi infissi

Quando gli infissi sono ormai vecchi o deteriorati contribuiscono alla dispersione del calore all’interno della nostra casa.
Se si sta valutando di sostituire gli infissi, probabilmente ci si domanda se questo genere di intervento è davvero efficace per migliorare l’efficienza energetica della propria casa. La risposta è, sicuramente, sì! ….vi è mai successo di rabbrividire a causa degli spifferi passando a fianco di una delle finestre? Se la risposta è affermativa, è perché gli infissi ormai datati o malconci, come fanno entrare l’aria fredda dall’esterno, fanno anche uscire l’aria calda dall’interno.
In altre parole, disperdono una parte (talvolta anche molto consistente) del calore generato a caro prezzo dal tuo impianto di riscaldamento, costringendo la tua caldaia ad un extra-lavoro per mantenere una temperatura confortevole in casa.
I punti deboli dei vecchi infissi sono numerosi: in primo luogo, di solito sono dotati di lastre di vetro singole, che hanno un elevato indice di dispersione del calore. Inoltre, con il passare degli anni le guarnizioni delle finestre si seccano, permettendo all’aria di insinuarsi. Con il tempo, inoltre, eventuali gas tecnici insufflati nelle camere del telaio o tra le lastre di vetro possono evaporare o perdere efficacia, abbattendo significativamente la capacità dell’infisso di isolare l’ambiente domestico sia dal punto di vista acustico che da quello termico.
È quindi evidente che la sostituzione delle vecchie finestre e porte-finestre è un investimento che può permettere di risparmiare sulla bolletta del gas, grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate e materiali innovativi.
Sostituire i vecchi infissi consentirà di effettuare un investimento economico, con la possibilità di recuperare una parte dei soldi spesi sotto forma di detrazioni fiscali, e di poter acquistare prodotti con le moderne tecnologie per un’alta efficienza energetica.
Se state pensando di sostituire:
- Porte e finestre
- Tende da sole e le schermature solari
- Persiane
- Tapparelle
- Verande in sostituzione
- Portoni sezionali
- I balconi e le ringhiere
Questo è il momento giusto perché si può usufruire del Bonus Infissi 2023.

 


I Bonus infissi 2023: come funzionano e come richiederli

Il Bonus Infissi è un’agevolazione fiscale, ovvero una detrazione IRPEF del 50%, recuperabile in 10 anni con la dichiarazione dei redditi, che può essere richiesta da chi ha sostenuto delle spese per l’acquisto di finestre in sostituzione di quelle vecchie.
Le spese detraibili per gli infissi sono comprese nel Bonus Casa o nell’Ecobonus.
Per scegliere quale sia quello migliore da utilizzare bisogna sapere cosa prevede la legge in entrambi i casi.

 

Ecobonus

L’Ecobonus è l’incentivo dedicato alla riqualificazione energetica degli edifici e si può utilizzare per i lavori di:
manutenzione ordinaria (anche senza titolo abilitativo)
manutenzione straordinaria
restauro
risanamento conservativo
ristrutturazione edilizia
Consente di sostituire gli infissi, ma ha delle limitazioni:
le misure si possono cambiare ma i mq totali non devono essere maggiori della situazione di partenza;
gli infissi devono avere dei valori di trasmittanza termica specifici, basati sulla tua zona climatica.
Con Ecobonus si può avere una detrazione del 50% in 10 anni su una spesa massima di € 120.000.
L’ Ecobonus scade il 31 dicembre 2024.

 

Bonus Casa

Il Bonus Casa è il principale incentivo per sostituire gli infissi senza ristrutturazione e si può utilizzare per lavori di:
Manutenzione straordinaria
Restauro
Risanamento conservativo
Ristrutturazione edilizia
Consente di cambiare le misure senza incorrere in particolari considerazioni.
Con il Bonus Casa si può avere una detrazione del 50% in 10 anni su una spesa massima di € 96.000.
Il Bonus Casa scade il 31 dicembre 2024.

 

Come funzionano i Bonus

Per usufruire dei Bonus è necessario che le spese sostenute siano state pagate tramite bonifico bancario “parlante”, apposito per le detrazioni fiscali ovvero che riporti la legge di riferimento del Bonus Casa o Eco Bonus, oltre ai dati del beneficiario e del destinatario.
La prima quota detraibile dei Bonus va dichiarata col modello Reddito oppure con il 730 e per tanto occorrerà conservare i seguenti documenti:
- Eventuali autorizzazioni, concessioni e comunicazioni di inizio lavori;
- Ricevuta IMU, qualora sia dovuta;
- Domanda di accatastamento, se l’immobile non risulta ancora censito;
- Delibera condominiale, se le spese riguardano parti comuni di edifici residenziali;
- Comunicazione data inizio lavori all’ASL, quando dovuta;
- Fatture e ricevute attestanti le spese;
- Dichiarazione di consenso ai lavori, se non effettuati dal proprietario;
- Ricevute dei bonifici di pagamento;
- Comunicazione all’ENEA che va inviata entro 90 giorni dalla fine dei lavori.
Tutta la documentazione attestante l’intervento effettuato andrà conservata per 10 anni perché la detrazione spettante sarà divisa in 10 rate di pari importo, ognuna da indicare nella dichiarazione dei redditi nei 10 anni.
Per maggiori informazioni, puoi consultare l'area tematica dedicata sul sito dell'Agenzia delle Entrate in cui è possibile anche scaricare la guida e altri documenti d'interesse.

 

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